La definizione di Stucco Veneziano secondo Zingarelli e i grandi Dizionari

Lo Stucco e la confusione moderna del termine

Il nuovo Zingarelli undicesima edizione:

Stucco: dal longobardo stuhhi "crosta, intonaco") sinonimo maschile (pl. stucchi)
Stucco 1): malta composta di calce grossa e polvere di marmo con cui si ricoprono membrature architettoniche cui si vuol dare l'apparenza del marmo o per fare ornati, cornici e simili.
Stucco 2): Rilievo ornamentale, decorazione, scultura e simili eseguita con stucco

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Stucco: Sinonimo maschile (pl. chi) (Secolo XIII dal germanico stukki, pezzo)
Stucco 1): nome generico di varie miscele e composti plastici che servono a turare buchi, a livellare superfici, a eseguire ornamenti in rilievo. In particolare materiale a base di scagliole e colla forte usato per rendere lisce superfici murarie che presentano buchi o scabrositą quando si vogliono attuare rivestimenti e anche per abbozzare modanature e rilievi di carattere ornamentale...
Stucco 2): ARTE. Lo stucco largamente impiegato fin dall'antichitą sia come semplice intonaco per rivestire pareti ed altri elementi architettonici, sia come materiale per modellare sculture a rilievi, č costituito da una miscela di gesso e polvere di marmo (o sabbia), legata da acqua e da collanti vari, che offre notevole vantaggi. Oltre ad essere economica, tale miscela č facilmente lavorabile (in quanto molto duttile e asciugabile semplicemente all'aria) e particolarmente resistente agli agenti atmosferici. Lo stucco viene steso sulla superficie con spatole e pennelli e modellato anche con le mani, oltre che con stampi appositi nel caso di ornati a ripetizione; talvolta viene intagliato gią asciutto. Spesso č fissato al muro da perni metallici (nel caso di figure in rilevo molto aggetanti) o da tralicci in legno (decorazioni a ripetizione).

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Stucco: Materiale usato per decorazione, costituito da un impasto di gesso o marmo tritato finissimo, con calce e pozzolana; steso su una superficie perfettamente liscia (pietra o legno) serve da ottima preparazione per la successiva dipintura; come tale veniva usato nella architettura classica per le parti che erano destinate alla policromia; nel Medioevo e nel Rinascimento per le tavole da dipingere, nel Settecento per i mobili, che venivano successivamente laccati. Lo stucco si lavora spesso a umido impastandolo, modellando con l'aiuto di stampi oppure a mano libera, o anche asciutto, scolpendo come sulla pietra. In tal modo si ottengono decorazioni a bassorilievo e anche a tutto tondo, che sin dall'antichitą ebbero largo impiego nelle architetture, sia all'esterno sia all'interno, per le volte, i soffitti e le pareti.